Una sciata sul comprensorio Monterosa Ski
Da diverso tempo desideravo sciare ai piedi del Monterosa, in questo comprensorio che unisce tre valli (Ayas,Lys e Valsesia) e due regioni (Aosta e Piemonte) e così, in questo inizio 2019, sono riuscito per la prima volta a testare il Monterosa Ski.
Non è stato semplicissimo, il gran vento dei primi giorni di Gennaio ha costretto i gestori a chiudere molti impianti, tra cui i collegamenti tra le valli, il 3 gennaio hanno anche chiuso l’intero comprensorio nelle prime ore del pomeriggio.
Quindi, dopo vari giorni di attenti studi e pianificazioni che manco il generale Patton, ma soprattutto di infiniti collegamenti sulla pagina web che fornisce dati live sull’apertura di ogni singolo impianto ( bello il fatto che sia direttamente sullo skirama! ) ho deciso di andare a sciare il 4 Gennaio, e mi è andata bene! visto che è stata una giornata praticamente perfetta.
Per evitare il rischio di trovarmi a metà giornata con gli impianti chiusi causa vento e con lo skipass sul groppone ho deciso di attendere tutto il 4 mattina e di sciare con il pomerdiano spendendo 38 euro, invece di 45 del giornaliero, valido da mezzogiorno fino a chiusura impianti , 16.30/16.45 circa a seconda dell’impianto che si intende prendere.
Arrivo agli Impianti
Partendo dalla Valle di Ayas decido di superare Champoluc, dove si torva il primo impianto di risalita, perchè troppo affollato e di dirigermi verso Frachey, in realtà non meno affollato, ma grazie ad un parcheggio molto più grande e isolato dalle abitazioni sono riuscito, nonostante la ressa, a parcheggiare vicino alla biglietteria e all’impianto di risalita.
Così, in meno di 10 minuti, compro lo skipass e prendo la funicolare Frachey-Alpe Ciancerio che mi porta all’attacco della seggiovia 4 posti Alpe Mandria, dove subito il mio sorrisone da stolto che pensava di aver saltato tutto il caos di Champoluc si è spento in un istante…
di fronte ai cancelletti della seggiovia, nonostante fosse ora di pranzo, trovo infatti una fila di sciatori demoralizzante anche per il signore della pubblicità dell’Unieuro.
Purtroppo, non avendo altra scelta, mi metto in fila anche io, la cosa positiva è che nei 10 minuti buoni di attesa posso mettere in pratica le mie doti zen (Pari a zero) mentre altri sciatori mi camminano sugli cercando di farsi spazio.
Superato questo primo ostacolo prendo anche la seggiovia Bettaforca (Poca fila in questo caso) fino al primo valico, il passo Bettaforca, qui il panorama si fa magnifico, da un lato si domina con la vista la parte finale della valle d’Ayas, dall’altra la valle del Lys.
La prima discesa
Dal Bettaforca le scelte sono due, da una parte la pista rossa Del Colle che all’attacco della seggiovia Alpe Mandria, oppure la pista rossa Pistone Betta che porta verso Staffal, opto per la seconda opzione aggiungendo la variante finale nera chiamata…Nera (ebbene sì).
la Pistone Betta è larga e semplice, fino al bivio con la nera, qui il tracciato si stringe, fà due tornanti alternati da altrettanti muri con belle pendenze che finiscono molto in fretta.
L’ora di pranzo in questo caso si fa sentire ed infatti trovo poca gente sulle piste, tanto che mi faccio ingolosire dalla situazione e ripeto la pista un altro paio di volte prima di staccarmi gli sci dai piedi e prendere l’ovovia Stafal-Sant’anna che passa sopra i tetti delle macchine parcheggiate per arrivare sull’altro versante della valle.
Giunto a destinazione prendo subito gli impianti per arrivare al secondo valico del comprensorio, il Passo dei Salati a ben 2971 metri, qui il panorama si fa nuovamente magnifico.
Valsesia e ritorno
Decido di buttarmi subito giù lungo la pista Olen una bella nera (La migliore del comprensorio ) che si piega in una strettoia con pendenze costanti e quasi sempre all’ombra nei mesi invernali dopo qualche centinaia di metri la pista si allarga e spiana leggermente cambiando difficoltà in rossa per terminare nel fondovalle all’altezza di Alagna.
Giunto all’estremità opposta del comprensorio decido che è ora di tornare verso la mia valle di partenza, prendo così da Alagna prima la cabinovia Alagna-Pianalunga e poi la funivia Pianalunga-Cimalegna-Salat riporta al passo salati, scendo tramite la pista rossa salati e mi fermo qualche minuto in zoan lago gabiet per fare qualche foto al rifugio Gabiet e alle montagne dietro.
Decido poi di tornare a Staffal tramite la nera Moos divertente per circa metà, poi la pista segue esattamente il percorso di una strada asfaltata e si stringe fino a valle.
Arrivato nuovamente sul Bettaforca torno verso frachey percorrendo la pista Del Colle e Dei larici, al termine della quale, se hai parcheggiato a frachey l’unica possibilità che hai per tornare al parcheggio è staccarti gli sci e riprendere nuovamente la funicolare iniziale
Alcune Conclusioni
1 – La neve…bellissima! ho sciato diverse volte in altissima stagione e mi aspettavo che nel pomeriggio di una giornata comunque soleggiata si creassero le classiche cunette di neve riportata alternate a lastroni di ghiaccio che all’improvviso ti fanno perdere l’appoggio e invocare gli dei degli sci e invece ho trovato una neve compatta, facile da sciare nonostante fosse dura con pochi riporti e cunette anche a fine giornata, non so se sia merito dei preparatori del monterosa ski o il forte vento gelido dei giorni precedenti abbia compattato e smerigliato a dovere il manto nevoso.
2 – L’esposizione è ottima, in Gennaio non tutti i comprensori possono disporre di cosi tanta luce sulle piste.
3 – Non ho preso tutti gli impianti a disposizione ma posso dire che alcuni di questi andrebbero ampliati e ammodernati, vedi la seggiovia Alpe di Mera, incapace di sfoltire velocemente la fila in periodi di alta stagione.
4 – Il panorama è da 8 ma se volete sciare guardando in faccia la sommità del Monte Rosa vi consiglio di andare a Macugnaga, purtroppo dal Monterosa Ski la visuale è coperta da altre vette.